Clicca l'immagine

È una cittadina in continua espansione edilizia, dopo aver vissuto gradualmente il passaggio da un economia agricola regolata dalla

mezzadria ad una industriale che ha i suoi punti di forza nelle cornici,

nei mobili, nelle confezioni, nella meccanica e nella produzione di olio,

vino e salumi che vengono esportati in Italia che all’estero.

La vivacità economica di oggi ha origini antiche, nella via Francigena

percorso attivato dai Longobardi all’interno della penisola per evitare

Le coste controllate dai Bizantini.

Proprio al nuovo tracciato lungo il fondovalle dell’Elsa ,si deve la nascita

di Certaldo, che la Guelfa ( Firenze ) si preoccupava di togliere al controllo dei conti Alberti, una famiglia di origini Germaniche legata ai Ghibellini.

Il castello di Certaldo oltre a rappresentare una tappa per i mercanti, per

I pellegrini e i viandanti, divenne un presidio dal quale controllare il territorio vasto e ricco di risorse agricole.

Nel 1164 Fedrico Barbarossa concede Pogni e Semifonte ai conti Alberti.

È incerto se il castello esistesse prima del dominio degli Alberti o sia stato edificato dopo la concessione imperiale.

Prima degli Alberti, dominavano il territorio Certaldese i Cadolingi di Fucecchio, l’ultimo rappresentante ( Ugo dei Cadolingi ) muore nel 1113

Senza eredi lasciando incustoditi i numerosi beni.

Tancredi, figlio del conte Alberto, tra il 1117 e il 1120 sposa Cecilia,

vedova di Ugo dei Cadologni.

Dove oggi sorge il palazzo Pretorio, si ergeva il nucleo originario del castello

Dimora fortificata dei conti Alberti.

Intorno al castello furono costruite le abitazioni ( Fideles ) formando un piccolo borgo.

Nel 1184 i Fiorentini protesi ad espandere la loro influenza sulle terre del contado, imprigionarono il conte Alberto degli Alberti nel castello di Bargazza insieme alla seconda moglie Tabernaria ed i figli di primo letto Guido e Maghinardo.

Il conte fù costretto a giurare fedeltà al comune di Firenze e di disfare tutte le torri di Certaldo, le stesse condizioni valsero per Pogni e Semifonte.

Nel Febbraio del 1198 gli Alberti entrano nella (Liga Tuscia) Firenze

Si pone alla testa contro i funzionari imperiali.

Certaldo, rimane feudo degli Alberti, non avendo legami amministrativi con Firenze ma pagando 2 libre di argento per la festa di San Giovanni patrono della città.

I conti Alberti, alleati dell’imperatore Enrico VI°, contribuirono alla costruzione di Semifonte, insediamento munito di imponenti difese, per tenere sotto controllo i commerci che transitavano per la via Cassia e la via Francigena.

 I Fiorentini consapevoli dell’importanza strategica dichiararono guerra a Semifonte.

Firenze costrinse gli Alberti a combattere contro Semifonte che fu distrutta nel 1202.

Dopo la distruzione di Semifonte il castello di Certaldo si popola di nuove famiglie, gli Scotto ultimo signore di Semifonte, sepolto alla sua morte nella chiesa di San Jacopo e Filippo.

Nel 1260 i Certaldesi parteciparono insieme alle forze Guelfe di Firenze alla battaglia di Monte Aperti, subendo le ire dei Ghibellini vittoriosi che nel 1269 distrussero o danneggiarono la metà del palazzo, di una torre di due botteghe, di un mulino e di numerose case.

Il 22 Novembre 1293 i priori di Firenze ottennero dal consiglio dei Cento l’autorizzazione ad esigere da Certaldo delle imposte 10.000 libre che poi scesero a 225 libre imposte agli Alberti.

Nel 1313 Certaldo viene assalita dalle milizie dell’imperatore Arrigo VII

( Ghibellino ).

Nel 1363 durante la guerra frà Firenze e Pisa, Certaldo fù saccheggiata anche nel 1394 dalla compagnia di Biordo dei Michelotti.

Nel 1415 Certaldo diviene sede del Vicariato che comprendeva le podesterie di:” Poggibonsi, Gambassi, Montaione, Barberino, Castelfiorentino, Montespertoli, Empoli, Pontorme, Montelupo, Galluzzo, San Casciano, San Donato in poggio, Radda in Chianti.

L’economia prospera nelle grandi fattorie di S.Maria Novella, Fonti, S.Martino a Maiano, Tavolese, Sciano ecc, dove le famiglie fiorentine dei Gianfigliazzi, Toscanelli, Capponi, Canigiani e Guicciardini investono molti capitali, affermandosi la mezzadria ,la villa fattoria.

Nel 1479 Certaldo fù assaltata saccheggiata e messa a fuoco dalle truppe del Papa e del Rè di Napoli che insieme a Siena erano in guerra con Firenze.

Tra il 1553 e il 1555, i medici riuscirono ad assoggettare la repubblica di Siena.

Nel 1737 si estingue la famiglia dei Medici e subentrano i Lorena, che portano notevoli riforme nel Granducato di Toscana.

Aumentando i vicariati decretando pian piano la sempre meno importanza del vicariato di Certaldo.

Nel 1784,fù sospeso il Vicariato con la riforma delle circoscrizioni tributarie e Certaldo fu aggregata alla podesteria di Castelfiorentino dipendente di S.Miniato..

Nel 1785 il Palazzo dei vicari fù ceduto insieme agli arredi, rimanendo solo alcuni locali sedi dell’amministrazione comunale fino al 1866.

Anche la podesteria di S.Tommaso  fu trasferita nel 1754,  prima nell’oratorio di S. Andrea a Fabbrica poi, nella grande chiesa nel 1843.

Nel 1849 viene costruita la ferrovia che collegava Empoli con Siena che incrementò la nascita di nuove fabbriche come il manifatturiero di prodotti dell’agricoltura.

Fra la fine del1 800 e l’inizio del 1900 nascono le tabaccaie di Certaldo. Del Bassetto, di Megognano, nascono anche diversi pastifici, una conceria, fornaci per mattoni e una vetreria dando lavoro a tante impagliatrici a domicilio.

I socialisti, conquistano il comune proponendo riforme di organizzazione di cooperative e leghe.

Le istanze degli operai dei braccianti agricoli si scontrano con l’opposizione dei padroni e dei proprietari dei terreni, dando origine agli scioperi e alla conseguente repressione invocata dai padroni, ancora più dura il fascismo.

Nel secondo dopo guerra, l’industrializzazione del paese si intensifica e gran parte dei mezzadri abbandona le campagne, e inizia il flusso migratorio dei Marchigiani nelle nostre campagne.

L’espansione dell’industria negli anni 1970 richiama a Certaldo molti lavoratori del sud dell’Italia, e si aggiunge oggi con l’immigrazione di lavoratori extracomunitari, che trovano impiego nelle cornici, nell’edilizia e nell’industria meccanica.

Un altro flusso migratorio, quello dal nord Europa sceglie il nostro territorio come residenza o luogo di vacanza.

 La collina sulla quale si estende il borgo medioevale di Certraldo, fu sede di insediamenti Etruschi dal VIII e il VII secolo A.C.

Gli scavi archeologici sul poggio del Boccaccio e sul poggio delle fate, hanno dimostrato l’importanza nel periodo etrusco ellenistico ed alto medioevale.

Le acque dell’Elsa e dell’Agliena  muovevano i ritrecini dei mulini necessari per macinare il grano base dell’alimentazione e i boschi vicini fornivano la legna per la costruzione e il riscaldamento.

L’espansione demografica del XII secolo, comporta uno sviluppo edilizio dando la nascita al borgo nuovo, anch’esso viene recintato da mura dalle quali la Porta Rivellino la Porta a Fabbrica oggi (Porta Alberti) e la Porta al Sole. che dava l’accesso alle fonti in via Boccaccio.

Vengono edificati i palazzi e le torri delle famiglie più importanti, le logge del mercato e la chiesa di San Jacopo e Filippo e il vicino Convento dove si insediarono i frati Agostiniani.

Inizia anche la nascita del borgo ( a strada ) lungo la via Francigena, in fondo alla Costa Vecchia, il borgo ( a Fabbrica ) all’inizio di Costa Alberti, passaggio obbligatorio per i mercanti e pellegrini, testimoniati dalla presenza di un Ospedale, da due alberghi e da botteghe.

Vi si stabiliscono artigiani che forniscono utensili ai contadini che lavorano per le grandi fattorie come: la fattoria Maccianti, la fattoria dei Guicciardini al bassetto e la fattoria di Canonica.

Certaldo andava sempre più sviluppandosi nel fondo valle con la costruzione di una chiesa nuova nel 1843, con una nuova sede comunale nel 1866 e di svariate industrie.

Ebbero un importanza fondamentale la nascita dei maniscalchi per la riparazione delle ruote dei carri dei barrocciai adibiti al trasporto di prodotti agricoli e manufatti locali.

Intensa era l’attività dei renaioli (cavatori di sabbia) dal fiume Elsa, dei muratori occupati nei cantieri lungo la strada Senese Romana.

Possiamo notare che la parte medioevale di Certaldo è in mattoni, gli edifici moderni del fondovalle sono in Masselli, blocchi ottenuti impastando sabbia e calce in forme di legno.

 Dopo la prima guerra Mondiale nasce il palazzo scolastico e le ville signorili nelle vie circostanti.

 

Abbiamo bisogno di tè diventa donatore contattaci.

Che tempo fà....clicca qui

</body

Per contattarci clicca la @

E-mail Presidente
Contatore utenti connessi