Arterie

Le arterie sono canali membranosi circolari, adibiti al trasporto di sangue dal cuore verso tutti i tessuti dell'organismo; allontanandosi da esso danno origine a rami che diminuiscono via via di diametro, fino a sfociare nelle reti capillari. Nonostante ciò, le arterie sono ben lontane dall'essere semplici condotti inerti; stiamo infatti parlando di strutture dinamiche, capaci di contrarsi e dilatarsi in risposta ai bisogni dell'organismo.

Classificazione delle arterie

Contrattilità ed elasticità sono caratteristiche diversamente rappresentate nelle varie tipologie di arterie. In base alle loro particolarità strutturali distinguiamo:

Grandi arterie o arterie elastiche: hanno un diametro che supera i 7mm, con una parete particolarmente elastica, necessaria per smorzare le forti pressioni conferite al sangue da parte del cuore. Sono definite anche arterie di conduzione; ne sono esempi l'aorta ed i suoi rami principali, e le arterie polmonari.

Arterie di medio calibro o arterie muscolari: hanno un diametro compreso tra i 2,5 ed i 7 mm, con una grossa luce ed una parete forte ma non troppo elastica; inoltre offrono una bassa resistenza al flusso sanguigno. Sono considerate arterie di distribuzione; ne sono esempi le arterie coronarie e quelle renali.

Arterie di piccolo calibro o arteriole: ricche di tessuto muscolare, presentano una piccola luce ed una parete spessa e contrattile, grazie alla quale regolano e controllano la resistenza del flusso nel letto capillare. Le arteriole rappresentano le estreme ramificazioni dell'albero arterioso e si continuano nei capillari.

Il calibro e l'elasticità delle arterie decrescono progressivamente dall'aorta verso la periferia, mentre aumenta,la componente muscolare liscia. Anche pressione e velocità del sangue diminuiscono mano a mano che ci si allontana dal cuore. Esistono quindi graduali passaggi da un tipo di arteria all'altro; si possono così individuare anche arterie di tipo misto, che presentano caratteristiche intermedie tra le differenti tipologie vasali.

Tutte le arterie trasportano sangue ricco di ossigeno.

 

Fa eccezione l'arteria polmonare, che veicola il sangue deossigenato ai polmoni - dove i globuli rossi rilasciano l'anidride carbonica per arricchirsi di ossigeno - e quelle ombelicali nel feto.

Le pareti delle arterie

 

La parete di tutte le arterie è costituita da tre tonache concentriche: l'intima, più interna, la media e l'avventizia (o tonaca esterna).

La tonaca intima, o semplicemente intima, rappresenta lo strato più interno della parete vasale; delimita il lume ed è formata da un sottile strato di cellule endoteliali che poggia su un altrettanto esiguo strato di tessuto connettivo; funge da rivestimento protettivo e assicura la regolazione del trasporto di materiale tra il sangue ed i tessuti. Le cellule che la compongono svolgono ruoli importantissimi, per certi versi ancora da chiarire, come il rilascio di sostanze paracrine capaci di regolare il flusso ematico.

La tonaca media è costituita da fibrocellule muscolari lisce e fibre elastiche; è in genere la più spessa e variabile in base al calibro e al tipo di arteria. La tonaca media ha lo scopo di conferire al vaso elasticità (nelle arterie di grosso calibro le fibre elastiche sono abbondanti, mentre quelle contrattili relativamente poche) e contrattilità (nelle arterie muscolari si ha una predominanza del contenuto muscolare liscio rispetto all'elastico).

La tonaca avventizia, più esterna, è costituita da connettivo lasso, con fascetti di fibrocellule muscolari lisce, ed ha principalmente scopo contenitivo; nei vasi di grosso e medio calibro contiene i vasa vasorum (piccoli vasi che irrorano e nutrono le pareti vascolari) ed i nerva vasorum (fibre vegetative simpatiche deputate essenzialmente al controllo delle fibre muscolari lisce della tonaca intermedia).

Tra una tonaca e l'altra sono presenti delle lamine elastiche; la lamina elastica interna è una densa membrana elastica che separa l'intima dalla media, mentre la lamina elastica esterna, meno sviluppata, rappresenta il limite esterno della tonaca media.

Arterie e arteriole

Regolazione della pressione arteriosa

Quando il ventricolo del cuore si contrae, il sangue viene spinto nelle grandi arterie; qui, la presenza di tessuto elastico e muscolare ne facilita la progressione e contribuisce a regolarne il flusso. La pressione impressa alla massa ematica distende le pareti arteriose, che accumulano energia elastica da liberare nella successiva fase di diastole (rilassamento ventricolare). L'energia accumulata durante la sistole viene quindi ceduta lentamente alla colonna ematica diretta in periferia; in questo modo le arterie contribuiscono a trasformare i flotti ematici intermittenti, provenienti dal cuore, in un flusso continuo (laminare), essenziale per consentire i normali scambi a livello capillare.

Se le pareti delle arterie fossero rigide la pressione sistolica salirebbe rapidamente, per poi lasciar spazio ad un'altrettanto brusco calo nella fase diastolica. Questo è il motivo per cui l'invecchiamento e diversi stadi patologici (come l'aterosclerosi) portano con sé una perdita di elasticità vasale ed un conseguente aumento della pressione arteriosa (ipertensione).

La regolazione distrettuale del flusso sanguigno è affidata soprattutto alle arteriole che, grazie alla ricca tonaca muscolare, possono contrarsi e diminuire il proprio lume fino alla chiusura, oppure rilasciarsi ed aumentarlo. Durante l'esercizio fisico, per esempio, si occludono le arteriole di alcuni distretti, mentre si dilatano quelle presenti nelle aree muscolari coinvolte nello sforzo fisico.

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